Di Flavio Unia Il vento del Manierismo si alzò dopo che il Rinascimento ebbe preparato il cielo artistico per una nuova stagione unica ed irripetibile. La Maniera, intesa in certi momenti come una tendenza negativa a fare arte lontano dal modello della natura, dimostrò in verità da subito il valore profondamente culturale che serbava nel proprio intimo e la sua potenzialità espressiva formale che avrebbe cambiato il modo di intendere l’opera e l’artista che la esegue. Accanto ai miti di Raffaello, Leonardo, Michelangelo, trovarono posto le figure di ingegni meno appariscenti ma in un certo senso più misteriosi. L’artista diveniva, in forma pienamente assodata, quell’uomo schivo e ritirato che cesellava i suoi pensieri, la sua arte, nell’intimo della bottega inespugnabile per il resto del mondo. Un modello che si rivelerà talmente suggestivo da sposare la visione romantica ottocentesca la quale, a sua volta, porterà tali fascinazioni fino al Novecento ed influenzerà il sentire comune, tuttora contemporaneo, che vuole il genio come un uomo a sé, unico ed inarrivabile, arduo da comprendere. Rosso Fiorentino fa parte, assolutamente, di quel tipo di uomini, ed il nostro immaginario continua ad alimentare intorno a lui quella nuvola di mistero che la sua poca biografia…
Di Silvio Galli Sono passati vent’ anni da quella domenica di luglio quando Alberto Galli muore a Locatello, Valle Imagna per una caduta su un sentiero. L’autore, il figlio Silvio, raccoglie in questo libro una selezione di scritti, discorsi, relazioni, tenuti dal papà in ambiti strettamente politici o pubblici, che coprono una cinquantina d’anni di vita pubblica dell’Alberto Galli sindacalista (Magrini e CISL), uomo politico (della D.C. dalla cittadina a Roma), uomo delle Istituzioni (in Regione Lombardia da Consigliere e Assessore alla Cultura). Il libro rappresenta una sorta di testamento pubblico dell’Alberto Galli, uomo cattolico al servizio della comunità, perché la sua statura politica ed umana non vada persa nell’inesorabile scorrere del tempo moderno.
Di Pierluigi Romeo di Colloredo Mels – Rodolfo di Colloredo (1585-1657). 1585, alli 2 novembre essendo l’imperador Rodolfo retirato in Brandais per sospetto di peste, lontan due leghe di Pragha con pochissima corte, et essendo con questi pochi il signor Lodouicho camerier di Sua Maestà Cesarea la signora Perla sua moglie fece un figliol Maschio qual fu tenuto a battesimo da sua Maestà et fu chiamato Ridolfo et Mario… Il futuro Feldmaresciallo, nato il 2 novembre dell’anno 1585 a Brandeis sull’Elba (odierna Brandys sul Labem) in Boemia, è uno dei nove figli maschi della contessa Paola di Polcenigo e di Ludovico, del ramo d’Asquino della nobile famiglia dei Colloredo. Fra i grandi capitani militari italiani al servizio dell’imperatore (nella grande tradizione che vide i Montecuccoli, i Caraffa, i Piccolomini e sopratutto Eugenio di Savoia). Rodolfo Colloredo fu Membro del Consiglio Privato dell’imperatore, Feldmaresciallo nonché governatore di Praga, comandante generale della Boemia e Gran Priore in loco dell’Ordine di Malta. Presente su tutti i fronti della Guerra dei Trent’anni, dalla Boemia a Mantova, da Lützen all’assedio di Praga, Colloredo è uno dei grandi protagonisti dimenticati del conflitto… .
Di Luca Stefano Cristini – Tutto quanto avreste voluto saper su Gustav Mahler. La vita, l’uomo e la sua musica. Libro arricchito da una interessante e per molti aspetti inedita iconografia del grande musicista austriaco. Gustav Mahler – Compositore e direttore d’orchestra austriaco nato a Kalište in Boemia, 1860, e morto a Vienna nel 1911. Sensibile interprete di un mondo in crisi e prossimo alla dissoluzione, Mahler portò il linguaggio romantico a uno sviluppo estremo, facendo da apripista allo sviluppo della dodecafonia da parte dei suoi pupilli Berg e Shoenberg. Colonna portante della musica a cavallo fra otto e Novecento. Artista dalla personalità problematica e assai complessa (fu tra i primissimi a sperimentare la psicanalisi da Freud). Come direttore d’orchestra raggiunse in vita una fama straordinaria, per il suo stile interpretativo moderno ed estremamente innovativo. La sua fama di compositore è invece storia recente, ed esplose pienamente solo negli anni 60 del secolo scorso. Mahler compose dieci sinfonie oltre a numerosissimi Lieder. Fu marito della vulcanica e vivace Alma Schindler, di vent’anni più giovane. Unione travagliata ed intensa che fortemente condizionerà la vita e la creatività del maestro. Questo e molto altro sono raccontati in questo libro.
Di Luca Stefano Cristini – Questo è un libro sui Tasso, la nobile famiglia bergamasca. La precisazione non è un semplice esercizio dialettico. Infatti si potrebbe obiettare che essendo originari della località Cornello in Val Brembana, tutti i Tasso sono in qualche modo bergamaschi. Tuttavia il complesso albero genealogico della famiglia che parte da tale Omodeo, un signorotto del XIII secolo nato fra le aspre montagne delle valli bergamasche, si dipana nel tempo in mille rivoli che hanno portato la famiglia a stabilirsi in tutta Europa, molti lontano da Bergamo, sempre occupando posizioni di prestigio. Il ‘500 fu il loro siglo de oro. Sono infatti quegli gli anni in cui furono consacrati come i migliori ed efficienti maestri di posta. In questa innovativa e rivoluzionaria professione insieme a quella in ambito poetico essi diedero i loro frutti migliori. Torquato Tasso ovviamente impera su tutti. Il nostro grande poeta rinascimentale. L’equivalente italiano per fama e genio creativo dello spagnolo Cervantes e dell’inglese Shakespeare, entrambi suoi contemporanei.
Di Riccardo Schiroli – Succede che una Federazione Sportiva decida di celebrare la figura di un suo ex Presidente, del quale ricorre il centenario della nascita. E succede che il cronista che si incarica del lavoro di ricostruzione biografica si imbatta in un personaggio inatteso: figlio di un artista, cresciuto secondo l’ideologia Fascista, divenuto militare nelle truppe coloniali africane, poi ufficiale nella seconda Guerra Mondiale. Durante la Guerra Civile è partigiano e, mentre svolge funzioni di collegamento tra l’esercito regolare americano e il Comitato di Liberazione, nota che i soldati: “si divertivano a lanciare l’uno all’altro con la mano destra una palla bianca e dura, grossa quanto una palla da tennis. La ricevevano, acchiappandola al volo con la mano sinistra protetta da un grosso guanto di cuoio…” . Bruno Beneck scopre così il baseball, sport del quale diventerà protagonista a livello internazionale come dirigente. Non prima di aver rivoluzionato il modo di fare pubblicità ai film, convinto gli americani a utilizzare Cinecittà per girare film e diretto “La Domenica Sportiva”. La sua, insomma, è davvero una storia da raccontare
Di Astor Palmieri – Jean-Baptiste Lully Il fiorentino della musica di Francia. Pur essendo nato in Italia, Lully è considerato in Francia una gloria nazionale. Infatti, in quel Paese svolse tutta la sua attività artistica e fu l’iniziatore del melodramma in lingua francese. Trattò tutti i generi musicali del suo tempo e ne creò di nuovi. Nel teatro diede impulso all’evoluzione degli spettacoli ideati in Francia: dal ballet de cour, alla pastorale héroïque, fino alla tragédie lyrique, creazione quest’ultima interamente ascrivibile a lui. Nonostante il grande successo riscosso negli ultimi anni a seguito della riscoperta della sua musica, in Italia la produzione artistica del compositore fiorentino è quasi sconosciuta e pochissime sue opere sono state rappresentate nei nostri teatri. La straordinaria vicenda del grande musicista, giunto in Francia all’età di tredici anni al servizio di madame de Montpensier e divenuto segretario di stato nonché padrone assoluto della musica d’oltralpe, è qui proposta in un’inedita veste divulgativa, comprendente la descrizione degli strumenti dell’orchestra dell’epoca, i costumi di scena e gli allestimenti scenografici, nella magnifica cornice di Versailles e Parigi al tempo di Luigi XIV. Il saggio comprende il catalogo delle composizioni di Lully e una recensione critica della discografia dal 1970…
Di Luca Stefano Cristini – Non ci si appassionerebbe tanto all’approfondimento di uno dei periodi più bui e nefasti della storia moderna, se non fossimo così tangibilmente in presenza di un interesse caparbio volto alla comprensione di eventi assurdi, quasi inspiegabili ed ancora oscuri ed inquietanti. Ancora oggi, a quasi settant’anni dagli avvenimenti, ci si domanda come sia potuto accadere che un uomo dall’apparenza scialba e qualunque, sia diventato un personaggio storico di primo piano, in un crescendo sempre più mostruoso di accadimenti che resero la storia simile ad un’opera wagneriana dagli esiti tremendi, purtroppo assolutamente reali. La seconda guerra mondiale, infatti, secondo studi recenti, ha provocato la morte di oltre settanta milioni di persone ed un numero ancora maggiore di feriti ed invalidi; la distruzione di un incalcolabile numero di edifici, opere e strutture, pubbliche, private e militari in moltissime parti del mondo. In questa nostra modesta, ma appassionata ricerca, non ci occuperemo però della parte sanguinosa, bestiale e drammatica delle imprese di quest’uomo. Frugando avidamente nella vita privata di Hitler, alla ricerca di curiosità, aneddoti e notizie poco conosciute del dittatore nazista, analizzeremo invece il suo lato più intimo e personale, da piccolo borghese austrobavarese, innamorato dei cuscini…